Giovedì 28 marzo alle 11 nella sede del Maschio Angioino è stato presentato il primo e-book della Fondazione Valenzi dedicato al progetto sociale:”Bell’ e buon’. Scoprire il Buono attraverso il Bello”
Il progetto sperimentale, giunto alla terza annualità, è dedicato all’infanzia a rischio napoletana, e ha l’obiettivo, attraverso laboratori di espressività dedicati al colore, al suono e alla rappresentazione teatrale, di realizzare una prevenzione primaria per minori a rischio, sviluppando il loro senso critico, l’autostima e la capacità di lavorare in gruppo.
Bell’ e Buon’, finanziato dai soci della Fondazione, da Fondazione Banco di Napoli per l’Assistenza all’Infanzia e dal Pio Monte della Misericordia, con il patrocinio dell’Unicef Comitato regionale Campania, ha ricevuto tra gli altri “il vivo apprezzamento per la meritoria attività volta all’integrazione, al recupero sociale e all’affermazione del valore della legalità” del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
L’incontro è stato anche l’occasione per riflettere sullo stato di abbandono del mondo dell’infanzia napoletana, che genera fenomeni di babygang, bullismo e microcriminalità:
“L’emergenza sociale e di sicurezza che viviamo in queste ore- dichiarano Lucia Valenzi e Roberto Race- è il risultato della scarsità di attenzione e di interventi nei confronti dell’infanzia napoletana. Un bambino che oggi a Napoli nasce in una famiglia in difficoltà è abbandonato a se stesso. Ancora oggi si pensa di poter affrontare all’aggressività della microdelinquenza giovanile con risposte come il carcere di Nisida e non con una capillare opera di educazione, di inclusione e di sostegno alle famiglie. Come accenniamo nell’introduzione il testo dell’e-book nella sua sinteticità è una lettura dura, anche scioccante, che apre uno spiraglio sulle situazioni intollerabili in cui vivono tanti bambini. Non vivono sempre in una situazione di povertà nel senso classico del termine. Non vivono in luoghi lontani, anzi sono vicinissimi alle nostre case. A questi bambini, più che il cibo o il vestiario, non sono garantiti la serenità, gli affetti, i giochi, i normali ruoli familiari. Leggendo le storie che trapelano dietro ai visi dei bambini di Licola, come di quelli dei Quartieri Spagnoli o anche in parte di S. Giovanni a Teduccio, scoprirete un mondo non solo di malavita, di scippi, di prostituzione, ma anche e soprattutto di indifferenza, di disattenzione, di negazione del rispetto per l’infanzia.”
Hanno preso parte all’incontro la Presidente Lucia Valenzi, il Segretario Generale Roberto Race, l’ideatrice del progetto Lucia Precchia, la Presidente di Unicef Campania Margherita Dini Ciacci, e l’editore della Cento Autori Pietro Valente.
Riportiamo alcuni stralci dei messaggi di sostegno al progetto:
Arcivescovo Metropolita di Napoli, Cardinale Crescenzio Sepe
“Debbo riconoscere- scrive nell’e-book il Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe- che siamo in presenza di un progetto originale ed eccezionale, basato su una formazione integrale del bambino e teso ad una formazione dell’individuo da inserire nella società che parta dal basso ossia dalla giovane età, per avere domani una persona sana e abituata al valore del bello e del buono, ma anche una famiglia orientata nella stessa direzione. E’ indubbiamente un modo intelligente per avere cittadini rispettosi e rispettabili e per costruire così una società finalmente migliore.”
Ministro per la Cooperazione internazionale e lo Sviluppo, Andrea Riccardi
“Davvero ritengo che Bell’ e buon’- sostiene il Ministro alla cooperazione internazionale e all’integrazione Andrea Riccardi- costituisca un approccio innovativo ed efficace di fronte al problema dell’emarginazione infantile, un tema che tocca tutti coloro che hanno a cuore il futuro, e che purtroppo a Napoli si manifesta non solo in termini quantitativi di inaccettabile ampiezza, bensì pure in forme drammaticamente intricate, che mescolano tra loro aspetti economici, sociali, culturali, di devianza criminale.”
Garante Nazionale per l’infaniza e l’adolescenza, Vincenzo Spadafora
“La Campania- scrive nel suo intervento nel volume il Garante Nazionale per l’infanzia e l’adolescenza Vincenzo Spadafora- è la seconda tra le regioni italiane con più elevata quota di persone di minore età povere. Povertà, abbandono scolastico, discriminazione ed emarginazione sociale sono strettamente collegate fra loro. Fatta salvo il richiamo alla responsabilità del Governo e delle istituzioni, il cerchio può essere spezzato anche da iniziative come questa promossa dalla Fondazione Valenzi.”