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Lunedì 13 febbraio dalle ore 15 nella sede del Maschio Angioino, Sala Litza Cittanova Valenzi, “Napoli adEST. Confronto sulla riqualificazione urbana della zona orientale

Introdurrà l’incontro sul futuro della zona orientale della città di Napoli, dopo i saluti di Lucia Valenzi, il docente Emerito di Geografia presso l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, Lida Viganoni. Ne discuteranno il Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, il docente di Progettazione architettonica e urbana presso l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, Pasquale Belfiore, il docente Emerito di Economia e Gestione delle Imprese presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Sergio Sciarelli, il docente di Diritto del Lavoro presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” Marcello D’Aponte. Modererà l’incontro il direttore de “Il Mattino” Francesco De Core.

Il concetto di rigenerazione urbana cerca di dare risposta ad istanze quali il bisogno di ammodernare le infrastrutture delle nostre città, le esigenze, sempre più stringenti, in termini di mobilità e la necessità di rendere le città più “abitabili”, soprattutto nelle aree periferiche, per migliorare sia la qualità della vita che la sfera sociale, economica ed ambientale. Perché Napoli possa assumere un ruolo centrale di rilievo nazionale ed europeo è importante partire da quale assetto urbanistico si vuole dare alla città ed in particolare ai suoi diversi ed eterogenei spazi, centrali e periferici.

2 risposte

  1. Lodevole iniziativa. Mi chiedo come mai non si sia pensato di organizzare l’incontro alla Federico II, nella sede di via Nicolangelo Protopisani, a San Giovanni a Teduccio. A parte questa curiosità vorrei sapere se è necessario prenotarsi per partecipare e se è previsto un confronto con il pubblico.
    Grazie, arch. Marco Ferruzzi

  2. Napoli Est OK! ((René G. MAURY – 02/2023))
    Bene l’iniziativa (Fondazione Valenzi del 13 febbr. 2023), opportuna, come pendant all’interesse a ovest (Napoli-Bagnoli- area flegrea), a Scampia…
    Oltre ad un ricordo personale come primo interesse di ricerca (53 anni fa; appena laureato in Francia e titolare di una borsa di ricerca italiana per un dottorato di ricerca francese, da svolgere a Napoli-Portici). L’allargata area orientale di Napoli è di vivo interesse: oltre la zona industriale ed agricola del dopoguerra, poi aggetto di una intensa urbanizzazione (di edilizia popolari, come tutte le periferie) e di parziale riconversione industriale (o caotica ricostruzione post bellica), con la presenza delle attività portuali (merci, petrolio), con infrastrutture ferroviarie ed autostradali.
    Dai quartieri San Giovanni a Teduccio, Barra e Ponticelli, di marcata presenza operaia, di vive lotte sindacali (crisi di vari settori industriali: la CIRIO, SIMET, raffineria, ind. chimiche, cotonifici, concerie, etc. etc. ) e politiche (attive sezioni del PCI, etc. – d’interesse per la geografia elettorale, es. le ricerche del Prof. Pasquale Coppola).
    Estesa ed territorialmente ed istituzionalmente indefinita area, che va comunque allargata alle variate realtà della zona vesuviana (da Volla-Portici a Torre Annunziata-Castellamare di Stabia – là con la ZES – anche all’Agro sarnese-nocerino, il fiume Sarno, e forse anche a nord-est (il Nolano, Casertano, etc.), di intense attività agricole, industriali, turistiche e servizi vari…
    O limitandosi alla questione della strana inopportuna recente progettazione della Napoli-Est, oltre il Centro direzionale – ossia la “Napoli verticale”, ormai abituale immagine delle metropoli mondiali -, qui da valorizzare meglio, come la salvaguardia della ridotta attività agricola, una pianificata riconversione delle dismesse aree industriali, la valorizzazione di un sconosciuto patrimonio culturale (altre ville sette-ottocentesche; ville-bagni sul litorale marino mal ridotto e inquinato)…
    Insomma uno sguardo utile e proficuo, una convergenza di idee e studi verso l’est di Napoli…
    ((René Georges MAURY, geografo – 02/2023))

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